Vincenzo Villani
DICIASSETTE LICEALI GIAPPONESI IN ITALIA: UN VIAGGIO EDUCATIVO ALLA SCOPERTA DELLE TECNICHE PEDAGOGICHE ITALIANE PER L’INFANZIA
L’Italia, con il suo approccio dinamico e innovativo, si conferma un punto di riferimento nel campo dell’educazione dell’infanzia, capace di attrarre studenti da tutto il mondo e di stimolare nuovi scenari di collaborazione internazionale.
In un’iniziativa unica e culturalmente arricchente, 17 studentesse del liceo femminile Sant’Agnese junior & senior High school di Kyoto hanno deciso di intraprendere un viaggio in Italia, con un obiettivo ben preciso: imparare e approfondire le tecniche educative italiane rivolte ai bambini da 0 a 6 anni.
Martedì, dopo l’incontro con la sindaca di Bagolino, Claudia Caré e due dirigenti scolastici di Vestone e Salò, Paolo Ferretti e Glauco Morettini, le studentesse nipponiche hanno visitato le scuole di Bagolino, Idro ed Anfo, dove hanno insegnato ai bimbi valsabbini come realizzare graziosi origami ed hanno incantato tutti i presenti con canti ed eleganti coreografie con ventagli colorati.
È stata poi la volta delle scuole di Vestone, Gavardo e Salò, statali e paritarie.
Questo scambio culturale mira a promuovere una conoscenza più ampia dei metodi pedagogici italiani, ampiamente riconosciuti a livello internazionale per il loro approccio olistico e innovativo nell’educazione della prima infanzia.
L’iniziativa, che nasce da lontano, grazie all’amicizia di vecchia data tra l’allora vicario dell’Istituto comprensivo di Bagolino, il prof. Gian Mario Moreni e Azura Saito che insegna musica al Sant’Agnese di Kyoto, è un’occasione, per queste giovani studentesse, di esplorare un sistema educativo diverso, caratterizzato da pratiche pedagogiche che pongono al centro il benessere, la crescita emotiva e la creatività del bambino.
Il Giappone, con una lunga tradizione educativa e strutture scolastiche d’eccellenza, intende integrare nel proprio metodo alcuni degli aspetti più dinamici e affettivi che caratterizzano il modello educativo italiano.
In Italia, l’educazione dei bambini tra 0 e 6 anni è considerata fondamentale non solo per il loro sviluppo intellettivo, ma anche per quello emotivo e sociale. Le studentesse giapponesi hanno avuto l’opportunità di vedere in prima persona come, in Italia, l’ambiente e il rapporto con gli educatori siano elementi essenziali nel processo educativo. L’ambiente è pensato per essere accogliente, stimolante e capace di promuovere un senso di appartenenza. Gli educatori italiani, inoltre, considerano il loro ruolo come quello di “facilitatori” del percorso di crescita, piuttosto che di figure autoritarie.
Alla fine del viaggio, le giovani studentesse giapponesi torneranno nel loro paese portando con sé nuove idee, tecniche e approcci, che potrebbero ispirare la nascita di nuovi progetti educativi o l’integrazione di aspetti innovativi nei metodi giapponesi tradizionali.
Sabato le ragazze torneranno a casa, ma, tra il 22 e il 29 dicembre, un’altra delegazione dello stesso Istituto, questa volta composta da sciatrici provette, sarà ospite al Maniva e sembra essere in progetto il viaggio di una delegazione di insegnanti e studenti valsabbini a Kyoto. Questo scambio rappresenterà un’opportunità formativa non solo per i nostri studenti, ma anche per gli educatori italiani, che potranno così avere uno sguardo più ampio su come l’educazione alla prima infanzia venga concepita in altri paesi.
Questo progetto rappresenta un ponte tra due culture lontane ma accomunate dalla stessa visione: il benessere e la crescita armoniosa dei bambini. Grazie a questa esperienza, le studentesse giapponesi potranno portare a casa un bagaglio di nuove conoscenze, che contribuiranno a creare, forse, una futura generazione di educatori capaci di costruire un’educazione sempre più inclusiva e centrata sulle reali esigenze dei più piccoli.